I dubbi più frequenti nell’aprire un campo da paintball
Abbiamo raccolto le domande più frequenti che ci vengono poste durante il primo contatto con i nostri clienti. Nella maggior parte dei casi i dubbi comuni a tutti sono sempre gli stessi e per fortuna sono facilmente risolvibili.
La scelta della tipologia di campo dipende prima di tutto dal tipo di terreno che si ha a disposizione. Per un campo boschivo è scontato dire che serve un terreno sufficientemente alberato. Nel caso dello speedball serve un terreno pianeggiante, possibilmente erboso, privo di imperfezioni. I campi scenario sono i più capaci di adattarsi a qualsiasi situazione. La scelta poi deve tenere presente quanto spazio si ha a disposizione, se è molto si può pensare di realizzare più di un campo di gioco differenziando la tipologia di allestimento. Infine va considerato su quale pubblico si vuole puntare: se ad esempio si vuole puntare molto sui bambini un campo con i gonfiabili sarà più sicuro e semplice da gestire. Non esiste quindi una regola e non c’è un campo migliore di un altro, bisogna mettere insieme tutti questi elementi e trarre la propria conclusione personale. Il nostro consiglio è però quello di individuare una location che vi permetta di creare il più ampio e variegato numero di campi possibili, quindi l’ideale sarebbe poter avere tutte e tre le tipologie. Dobbiamo pensare ad un campo da paintball come ad un parco divertimenti, più sono le attrazioni presenti e più sono diverse fra loro, più le persone saranno interessate a venire e soprattutto a tornarci.
L’età dipende soprattutto dal tipo di marcatore utilizzato, dal calibro delle palline e dalla potenza utilizzata. Per riassumere il tutto in uno schema noi consigliamo questo tipo di suddivisione:
- A partire dagli 8 anni: marcatori a molla Gotcha con palline calibro 50.
- A partire dai 12 anni: marcatori ad aria compressa limitati a 7,5 joule con palline calibro 50.
- A partire dai 16 anni: marcatori ad aria compressa limitati a 7,5 joule con palline calibro 68.
L’impatto delle palline è sicuramente uno degli elementi che può creare più apprensione. Per mitigare i timori vanno precisate alcune cose: la rottura della paintball all’impatto fa esaurire tutta la sua forza di penetrazione, così da rendere il tutto più simile a un pizzicotto che ad un vero colpo. Molto poi dipende dalla zona colpita, ci sono zone più protette di altre e zone particolarmente sensibili. Altro fattore è la distanza e ovviamente la potenza del marcatore, motivo per cui consigliamo caldamente si utilizzare solo marcatori con potenza al di sotto dei 7,5 joule per il gioco amatoriale, così come richiesto dalla normativa italiana.
Ci sono due modi per limitare la sensazione del colpo della paintball: fornire il maggior numero di protezioni ai giocatori, come i corpetti, i para collo, i guanti e tute complete che non lascino parti scoperte del corpo; aumentare il livello qualitativo delle paintballs utilizzate, in quanto più è elevato più le palline sono fragili e quindi si rompono al minimo impatto.
Si tratta della domanda che ci pone ogni cliente che si appresta all’apertura di un campo da paintball. Precisiamo subito che non esiste una normativa in materia dedicata al paintball, pertanto ci si deve rifare più in generale a ciò che vale per tutte le attività ludico-sportive. Al momento non sono previsti permessi specifici per aprire un campo, ma si deve comunque rispettare i regolamenti comunali per l’impiantistica sportiva. Consigliamo quindi di rivolgersi prima di tutto agli uffici del proprio comune che si occupano dello sport, al fine di esporre il proprio progetto e chiedere la loro collaborazione. Sapranno prima di tutto dirvi se il terreno dove intendete realizzare il campo è idoneo, in caso di risposta positiva vi guideranno nel richiedere tutte le autorizzazioni previste dal vostro comune di appartenenza. Vi consigliamo anche di farsi seguire da un professionista come un architetto o un geometra, poiché la normativa italiana e in particolare i regolamenti comunali possono essere complicati da affrontare per un neofita.
Per molti anni la diffusione del paintball in Italia è stata ostacolata dall’incertezza legislativa in cui si trovava questo gioco ed in particolare il suo strumento: i marcatori. Nel 2013 il Ministero dell’Interno ha finalmente deciso di fare chiarezza, inserendo all’interno del Decreto Legislativo n.121 del 29 settembre 2013 un comma che ha tolto ogni dubbio sulla natura del marcatore, ovvero che non si tratta di un arma. All’Articolo 2 Comma 3 troviamo scritto quanto segue:
“Non sono armi gli strumenti ad aria compressa o gas compresso a canna liscia e a funzionamento non automatico, destinati al lancio di capsule sferiche marcatrici biodegradabili, prive di sostanze o preparati di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, che erogano una energia cinetica non superiore a 12,7 joule, purché di calibro non inferiore a 12,7 millimetri e non superiore a 17,27 millimetri. Il Banco nazionale di prova, a spese dell’interessato, procede a verifica di conformità dei prototipi dei medesimi strumenti. Gli strumenti che erogano una energia cinetica superiore a 7,5 joule possono essere utilizzati esclusivamente per attività agonistica.”
Si mette pertanto definitivamente una pietra sopra alla teoria secondo cui il paintball fosse illegale, inoltre si esclude il marcatore dall’essere definito un’arma, ma solamente uno strumento. Si pongono dei limiti di potenza per il suo utilizzo a seconda del tipo di attività che si svolge, amatoriale o agonistica.